Le erbe selvatiche

 

Mari 'i Sicilia (strumentale) : M. Rizzo - G. Argurio


Le erbe selvatiche commestibili sono una risorsa importante per un’alimentazione sana per vari motivi.

Sono un concentrato di vitamine, minerali, molto più di ciò che compri negli scaffali del supermercato e molto più anche di ciò che coltivi nell’orto.

Non sono frutto di selezione umana ma solo della selezione naturale e nascono spontaneamente dove le condizioni sono ottimali per la loro crescita senza forzature artificiali da parte dell’uomo il che le rende estremamente vitali. E poi sono gratis!Le parti commestibili di una pianta sono diverse: foglie, fusto, germogli, fiori, radici, tuberi e bulbi. Ma di ogni specie si mangiano solo alcune parti, non mangiare le altre.
Si raccolgono le foglie delle piante giovani, appena germogliate oppure di quelle adulte che hanno emesso i nuovi germogli laterali e comunque prima della fioritura. Con l’avanzare della maturità, infatti, la verdura diventa più dura, perde l’originario sapore e diviene amara e poco gradevole. La raccolta delle verdure si fa con l’aiuto di un coltello per tagliare i germogli o i fusti mentre i fiori li puoi staccare con le mani.

consigli:

rispetta il luogo in cui le raccogli. Non raccogliere tutto lasciando il deserto dietro di te. Consenti alle piante di riprodursi, altrimenti la prossima volta cosa raccoglierai? A meno che non sia un’erbaccia del tuo orto da estirpare, raccogli solo un terzo delle piante e lascia il resto al ciclo naturale

poiché sono un concentrato di elementi nutritivi, inizialmente mangiane piccole quantità.

Non lasciate l'erba raccolta in sacchi di plastica e non tenetela ammucchiata: arrivati a casa distribuite l'erba che non viene consumata subito su fogli di giornale o pannelli di legno, meglio ancora lasciatela seccare al sole. In ogni caso smuovetela frequentemente.

 

Nelle Terre di Montenero, crescono spontaneamente le verdure che trovi  di seguito:

I Cavolicelli

Cavuliceddi (foto da internet)
Cavuliceddi (foto da internet)

 

 

I cavuliceddi sono   piante spontanee circoscritte in alcune zone dell’area mediterranea, e soprattutto nelle regioni centro-meridionali dove, fra l’altro, non cresce in maniera uniforme perché attecchisce in suoli particolari.

 

 

 

 

La salsiccia alla brace con i cavuliceddi è un piatto tipico della cucina siciliana.


I Sinapi

Sinapis Arvensis (foto da internet)
Sinapis Arvensis (foto da internet)

Originaria del bacino del Mediteraneo, è diffusa in tutte le regioni temperate del pianeta in Italia cresce nei campi e nei ruderati, dai 0 ai 1400 m.s.l.m..

Pianta con fusto eretto o ascendente, mediamente alto dai 20 cm ai 100 cm ma in condizioni ottimali può superare il metro.  Le foglie della senape selvatica sono commestibili allo stadio giovanile della pianta. Nell'alimentazione animale, esclusi gli uccelli, i semi sono tossici e causano problemi gastrointestinali soprattutto se consumati in grande quantità

SINAPI FRITTI CU’ L’OVU                          

(Frittata di senape e uova)

Ingredienti:
Senape (verdura), uova, sale, pepe e olio.

Procedimento:
Pulire e lavare la senape, metterla a bollire con dell’acqua salata e, quando sarà cotta, scolarla.

In una casseruola, sbattere le uova aggiungendo sale, pepe e del formaggio grattugiato, se si gradisce.
In una padella fare riscaldare dell’olio, versare la senape, farla insaporire un po’ e dopo versarvi il composto di uova, mescolando il tutto. Appiattire la frittata con la paletta dei fritti e quando sarà ben cotta da una parte, voltarla, aiutandosi con un piatto largo, quindi ultimare la cottura.

frittata di sinapi (foto da internet)
frittata di sinapi (foto da internet)

I finocchietti selvatici

finocchietti selvatici (foto da internet)
finocchietti selvatici (foto da internet)

Eè  una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere).
Conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche, la sua coltivazione orticola sembra che risalga al 1500. La raccolta del fiore del finocchio selvatico avviene in Italia appena il fiore è "aperto", normalmente a partire dalla metà d'agosto fino a settembre inoltrato. Il fiore si può usare fresco o si può essiccare, all'aperto, alla luce, ma lontano dai raggi diretti del sole, che farebbero evaporare gli olii essenziali.

In cucina si possono usare tutte le parti del finocchio. Il grumolo bianco (erroneamente ritenuto un bulbo) del finocchio coltivato si può mangiare crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato e si può aggiungere agli stufati.

PASTA AL FINOCCHIETTO SELVATICO

Non serve un mazzo abbondante di finocchietto perchè ha un sapore forte e scottandolo nell’acqua per la pasta anche le penne assorbiranno l’aroma.
Infatti inizialmente avevo scelto la quantità per due persone ma subito dopo averla buttata nella pentola si sono aggiunte due mie coinquiline e devo dire che è stata la quantità perfetta per quattro.
Ingredienti (per 4 persone):
penne rigate, un piccolo mazzetto di finocchietto selvatico, una manciata di pinoli, qualche oliva, pangrattato, 1 cucchiaio di lievito alimentare, olio evo, pepe q.b., sale q.b.

Preparazione:
Eliminare la parte più dura del finocchietto e farlo cuocere per 4 minuti nell’acqua in cui si verserà la pasta.
Dopo il tempo prestabilito toglierlo dalla pentola e buttare la pasta.
Affettare il finocchietto in modo sottile e le olive grossolanamente.
In una padella saltare gli ingredienti (finocchietto, pinoli, olive) fino a quando i pinoli saranno coloriti e stando attenti a non bruciare le olive.
Pepare a piacere.

Nel frattempo in un altro padellino dorare il pangrattato con un cucchiaio di lievito.
Una volta scolata la pasta aggiungere il condimento e il pangrattato, mescolare e impiattare!
è un piatto facile e veloce da preparare, e posso assicurarvi che i 500 grammi di pasta sono finiti immediatamente!

paste con i finocchietti(foto da internet)
paste con i finocchietti(foto da internet)

La Cardella selvatica

cardella  (foto da internet)
cardella (foto da internet)

LA CARDELLA SELVATICA, Nome scintifico: Taraxacum officinalis (asteracee) Nome comune: tarassaco, soffione, dente di leone, piscialetto, cardella. Habitat: E’ molto comune nei prati e lungo le strade fino a 2.000 mt.

Riconoscimento:È una pianta erbacea perenne, di altezza compresa tra 3 e 9 cm, che presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa una rosetta di foglie aderente al terreno. Le foglie sono allungate con l’estremità appuntita ed il margine dentato (da cui il nome di dente di leone).E’ preferibile raccogliere le foglie prima della comparsa dei fiori. Taglia il ciuffo di foglie con un coltello ben affilato a 1 cm dalla base in modo che la pianta può continuare a vivere.

Proprietà: le foglie sono molto nutrienti. Hanno un contenuto in beta-carotene maggiore delle carote e contengono più ferro degli spinaci. Il tarassaco contiene anche vitamine B-1, B-2, B-5, B-6, B-12, C, E, P e D, biotina, inositolo, potassio, fosforo, magnesio e zinco. La radice contiene lo zucchero inulina.
Come tutte le piante amare stimola la digestione ed è diuretica (da cui il nome piscialetto).

Impiego: sono commestibili tutte le parti della pianta:  foglie, fiori e radici.
Le foglie primaverili possono essere mangiate crude in insalata; man mano che la stagione avanza si usano cotte.
I fiori possono essere aggiunti ad insalate o fritti con una pastella. I boccioli possono essere messi sotto sale o sott’aceto.
Si può mangiare anche la radice, raccolta preferibilmente in inverno, aggiungendola alle minestre

La Borragine (ìi vurranii)

Borragine (foto da internet)
Borragine (foto da internet)

Borago officinalis (boraginacee)

Nome comune: borraggine, boragine, borana, erba pelosa.

La borragine è una pianta dai caratteristici fiori blu che cresce spontanea nell’area Mediterranea. È ricca di minerali come il calcio, il potassio e gli acidi grassi essenziali omega 6 . In cucina vengono utilizzate le foglie tenere della pianta, che a prima vista si presentano pelose e pungenti al punto da far pensare di non essere commestibili. Questa verdura, con tutto ciò, è particolarmente usata nella cucina Siciliana. Generalmente viene semplicemente bollita e condita con olio d’oliva, ed è apprezzata per il suo gusto delicato, e perché si ritiene essere rinfrescante.

 

Habitat: Cresce spontanea un po’ dovunque fino a 1.000 metri d’altezza.

Riconoscimento: E’ una pianta erbacea annuale alta fino a 70 cm. dall’ aspetto ispido in tutte le sue parti per la presenza di peli rigidi e pungenti (ma non urticanti come l’ortica). Le foglie sono verde scuro di forma ovale appuntita e spesso hanno un aspetto bolloso con la pagina superiore ruvida e quella inferiore con nervature molto evidenti. Il fusto è cavo, grosso ma tenero,
I fiori sono blu-viola (raramente rosa o bianchi) e si presentano a grappoli sulla sommità dei fusti. Hanno una caratteristica forma a stella a cinque punte con al centro una coroncina biancastra. La fioritura avviene tra marzo e settembre (nel centro Italia).

Proprietà: Contiene mucillaggini, vitamina B, tannini e nitrati. Contiene alcuni alcaloidi dall’azione epatotossica per cui viene sconsigliato un uso massiccio.

Raccolta: Si riesce a raccoglierla quasi durante tutto l’anno ad esclusione dei mesi più freddi. Si raccolgono le foglie alla base prima della fioritura oppure le cime e le foglie più tenere quando la pianta è adulta. Non farti intimidire dall’aspetto ispido della pianta perché i peli perdono la loro rigidità con la cottura. Si possono raccogliere anche i fiori aperti.

Impiego: Le foglie possono essere utilizzate per insaporire risotti o minestre, come ripieno per i ravioli e lasagne o per fare frittate.
I fiori possono essere usati anche come colorante naturale per aceti aromatici.
I fiori vengono impiegati crudi per insalate miste o come ornamento di alcuni cibi.

Curiosita':

Lucio Apuleio, filosofo e alchimista latino, sosteneva che, da principio, questa verdura veniva chiamata coragine, in virtù delle azioni benefiche che apportava al cuore. Si raccontava anche che la borragine infusa con il vino facesse nascere grande gioia d’animo. Verificatelo provando questo piatto  dal gusto molto delicato.

 

    PASTA CON LA BORRAGINE

              (Pasta chi vurrani):

  Ingredienti per quattro persone

350 grammi di mezzi ditali; 2 mazzi di borragine; 250 grammi pomodori pelati a pezzettoni; 150 grammi caciocavallo semistagionato
; 2 spicchi d’aglio; Zucchero q.b.; Sale q.b.; io extravergine d’olive

Procedimento

In una pentola con due cucchiai d’olio soffriggere l’aglio privato del germoglio e tritato, aggiungere il pomodoro e aggiustare con sale e poco zucchero. A questo punto allungare con acqua e sale, tenendo presente che con questo liquido dovremo cuocere i vurrani e poi la pasta, quindi se si preferisce una minestra piuttosto brodosa aggiungere più acqua, io questa pasta la preferisco “annacatella” (con poco brodo). Tagliare le foglie di vurrani a pezzetti e aggiungerle all’acqua. Non appena la pasta sarà cotta, e subito prima di mettere mei piatti, unire il caciocavallo tagliato a cubetti. Completare, servendo la minestra calda, con un filo d’olio a crudo.

pasta chi vurranii (foto da internet)
pasta chi vurranii (foto da internet)

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Qualche doverosa AVVERTENZA agli appassionati ma senza allarmismo: gustatevi questa pianta

ma consumatene con moderazione.

Clicca sulla figura e leggi  perché:


I Giri (bietole selvatiche)

i Giri (foto internet)
i Giri (foto internet)

 

Bietola selvatica (Beta vulgaris)

 

E' una pianta erbacea annuale con apparato radicale perennante, caratterizzata da fusti costolati e da giovane pelosetti. Le foglie sono di forma romboidale, picciolate con punta acuminata e bordi lisci ondulati, di colore verde lucido. I fiori sono raggruppati in spighette allungate, sia apicali che ascellari di colore verdastro.
Le parti utilizzabili sono le foglie e tutti i cimali teneri.

Molto più saporita di quella coltivata, è una pianta perenne che si trova nei campi e nei sabbiosi litoranei. Ottima lessa, con i pesci in umido e per preparare i ravioli.

PASTA CU' FAVE E GIRI

160 gr. spaghetti spezzettati, 200 gr. fave secche sgusciate, 1 kg. bietole selvatiche, 1 mazzetto finocchio selvatico, 1 mazzo cipolletta, olio / sale / pepe nero;

Mettere in ammollo per 12 ore le fave. Pulire e lavare la verdura, tagliarla a piccoli pezzi e versarla in una pentola insieme alle cipollette affettate e alle fave ammollate, aggiungere acqua e sale e iniziare la cottura per circa 50 minuti. A questo punto unire gli spaghetti spezzettati e a cottura ultimata completare con 2 cucchiai di olio e.v.o. e una spolverata di pepe nero.

pasta  vafe e giri (internet)
pasta vafe e giri (internet)

GIRI IN SALSA DI POMODORO

Per questa preparazione solitamente è di norma usata  la polpa di pomodoro, ma si può  usate il concentrato di pomodoro, come in questa ricetta che rende il sapore  molto più ricco.

Ingredienti:

1 Kg. bietole selvatiche, 40 g.concentrato di pomodoro, aglio, peperoncino, olio extravergine, pecorino grattugiato;

Lessare le bietole, privarle dell'acqua in eccesso.

In un tegame dorare l'aglio in olio extravergine, aggiungere pezzetti di peperoncino  e il concentrato di pomodoro, mescolare per qualche minuto.

Unire la verdura lessata, riducendo prima la lunghezza delle foglie, e amalgamare bene aggiungendo se necessario un mestolo della sua acqua di cottura. Lasciare a stufare per alcuni minuti e infine a fuoco spento cospargere con pecorino grattugiato. 

giri col pomodoro (internet)
giri col pomodoro (internet)

Asparagi selvatici

L'asparago selvatico (Asparagus acutifolius) è una pianta perenne che appartiene alla famiglia delle Liliaceae, piuttosto diffuso nelle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Si distingue dall'asparago comune per il fusto molto più sottile e il sapore più amaro. Come molte piante tipiche della macchia mediterranea, l'asparago selvatico presenta delle spine alla base delle foglie, che gli conferiscono il nome di asparago “pungente” o “spinoso”. La pianta, infatti, si presenta come un cespuglio spinoso, che cresce facilmente anche in zone aride e soleggiate.
Dell'asparago si consumano i germogli, chiamati “turioni”, dal caratteristico sapore pungente.  In alcune regioni italiane, la raccolta dell'asparago selvatico è regolata da alcune leggi che ne consentono di raccoglierne non più di un chilo alla volta, quantità comunque considerevole.  I germogli crescono durante i mesi primaverili.  Gli asparagi selvatici sono generalmente venduti in mazzetti: è possibile reperirli in primavera, soprattutto nelle numerose fiere paesane dedicate a questo prezioso e gustoso alimento selvatico.

Curiosità
L'asparago selvatico è un alimento importante per tutti i problemi legati ai reni, infatti è diuretico e depurativo, oltre ad essere ricco di Vitamine A, C e di sali minerali importanti come il Potassio. Questa pianta è importante anche dal punto di vista ambientale. Infatti si riproduce molto rapidamente, riportando il verde nelle zone soggette ad incendi. Il nome asparago, infatti, deriva dal greco a-speìro, ovvero è una pianta che non ha bisogno di semina, in quanto si riproduce spontaneamente.

CARBONARA CON ASPARAGI SELVATICI E PORCINI SECCHI

Mondare gli asparagi e scartare la parte più legnosa.  Sbucciare uno scalogno. Sbattere un uovo con il pecorino romano. Preparare un soffritto in olio di scalogno e asparagi, quindi unire i funghi messi ad ammollare per una trentina di minuti e tritati grossolanamente.

Dopo 4-5 minuti a fiamma bassa salare, pepare e unire un paio di mestolini di brodo. Lasciar cuocere fino ad ammorbidire gli asparagi e consumare tutto il brodoSaltare la pasta e, a fiamma spenta, unire il composto d'uovo e pecorino.

Servire con un'ulteriore grattatina di pepe nero.


SPAGHETTI AGLI ASPARAGI SELVATICI

Ingredienti

Un mazzo di asparagi selvatici, Pomodoro fresco, Aglio, olio e sale q.b., 500 gr di spaghetti, Parmiggiano o pecorino a piacere

Gli asparagi innanzitutto vanno puliti. Quelli selvatici sono lunghi e sottili: vanno fatti a pezzetti dalla cima verso il basso e ci si ferma quando il busto diventa duro. A quel punto ciò che resta dell'asparago -ovvero la parte più legnosa- si getta. Si procede così con tutto il mazzo.

Nel frattempo si fa soffriggere dell'aglio con dell'olio di oliva e si fanno cuocere gli asparagi per 5 minuti; si aggiunge poi il pomodoro fresco a pezzetti, si cuoce tutto per altri 3-4 minuti e si sala. In questo condimento si faranno mantecare gli spaghetti una volta cotti al dente. Infine aggiungere del parmiggiano o del pecorino.


ASPARAGI SELVATICI IN UMIDO

Pulire gli asparagi sfruttando solo le parti tenere (si parte dalla cima e si affonda l'unghia del pollice: si utilizzano quelle parti che si staccano senza sforzo, scartando così il gambo più duro che resiste al taglio). Far imbiondire 1/4 di cipolla tritata; unire 2 cucchiai di prezzemolo trito; qualche foglia di basilico; sale e gli asparagi (500 gr.); una mescolata di 2 minuti perché insaporiscano, quindi aggiungere un poco d'acqua, abbassare la fiamma e far cuocere per 30 minuti.
Varianti. Per diminuire il forte aroma amarognolo, gli asparagi vengono da molti preventivamente scottati in acqua bollente per 2 minuti. Si possono preparare anche senza cipolla, oppure all'aroma d'aglio